Io ho una malattia, una di quelle centocinquantamila varianti che i medici fanno ricadere dentro il calderone delle malattie autoimmuni.
Me la porto dietro da vent'anni, l'ho ereditata, ma solo negli ultimi mesi ho iniziato a chiamarla per nome e cognome.
Non è stato semplice all'inizio.
Direi destabilizzante.
Un attimo prima la consideri un piccolo difetto della pelle e un attimo dopo diventa un corpo che reagisce in maniera amplificata ad ogni attacco esterno.
Perché di base le "malattie autoimmuni sono patologie caratterizzate da una reazione scorretta del sistema immunitario, che attacca e distrugge i tessuti sani del nostro organismo riconoscendoli come estranei per errore".
Ecco, "ERRORE". Come la mettiamo ora?
Quando passi una vita a limitare il margine d'errore?
Un bel casino.
Mi dicono gli esperti che affligge tante donne, sempre di più.
Mi dice il mio corpo che la pandemia, il virus e l'antivirus hanno peggiorato, e non poco, la situazione.
Per questo oggi ve lo racconto, perché la Leggerezza diventa un dovere, oltre che un piacere, a volte. É la chiave per riprogrammare un corpo apparentemente impazzito. Ci si convive bene anche a suon di emozioni libere e momenti di qualità.
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