In questo post vi voglio raccontare cos’è l'educazione alla teatralità. Una grande opportunità sia per i bambini che per gli adulti.
Non è teatro, questo no. Non nel senso più stretto del termine. L’approccio è molto diverso, pur prendendo a prestito alcuni mezzi della propedeutica teatrale.
Conoscersi, esprimersi con il corpo e con la voce, fare esercizio di creatività. Queste le cose principali che questo tipo di esperienza assicura.
Nella frenetica vita di tutti i giorni, chi di noi non ha il bisogno di ritornare a giocare per riacquisire serenità e capacità creativa?
Quanto è necessario anche per bambini e adolescenti che non fanno più esercizio di creatività a causa della presenza massiva del digitale nelle loro vite?
Come sono arrivata ad essere Educatore alla Teatralità
All'inizio fu il teatro. Quasi dieci anni della mia vista a fare formazione in ambito teatrale. Per diletto all’inizio. Ma con il tempo ho scoperto che quella disciplina che sembra insegnarti a portare una maschera, in realtà te la leva. Ti aiuta a acquisire consapevolezza, ad amarti, a giocare con i tuoi pregi e i tuoi difetti.
Nel tempo il teatro è stata la terapia giusta che mi ha permesso di conoscermi e di stare bene.
Il dietro le quinte, lo studio, le prove, i giochi teatrali, erano il vero nutrimento. La performance finale e l’emozione di salire sul palco cominciavano a perdere importanza nella totalità dell’esperienza.
Perché riservare questo tipo di attività solo a chi era interessato a salire sul palcoscenico?
Perché vincolare i bambini a preparare una rappresentazione quando il loro principale lavoro deve essere giocare per scoprire se stessi e il mondo?
In quel momento ho iniziato a cercare nuove opportunità formative e ho trovato l’educazione alla teatralità. Due anni di studio e il conseguimento del diploma.
Cos’è l’educazione alla teatralità?
E’ una disciplina che ha come fine principale lo sviluppo della creatività e dell'espressività corporea tipica di ognuno, all'interno di un ambiente privo di giudizi e di stereotipi, in cui l'obiettivo non è quello di fornire una tecnica attoriale ma di far emergere il teatro che ciascuno porta dentro di sé.
L’Educazione alla Teatralità è infatti un processo di sviluppo del potenziale individuale attraverso gli strumenti offerti dalla propedeutica teatrale e dalle arti espressive.
È una Scienza dell'Educazione che trova il suo fondamento psico-pedagogico nel concetto dell’arte come veicolo di educazione alla creatività, e che vede la compartecipazione al suo pensiero di discipline quali la pedagogia, la sociologia, le scienze umane, la psicologia e l’arte performativa in generale.
Dove trova spazio?
All'interno di contesti educativi, artistici e formativi attraverso incontri, lezioni ed esercitazioni, tramite la metodologia del laboratorio. E’ adatta sia ai bambini che agli adulti.
Che ruolo ha l’educatore alla teatralità?
Svolge la funzione di guida, di stimolo per lo sviluppo della creatività delle persone. La qualità del suo intervento educativo è data, oltre che dai contenuti, dalla relazione di fiducia che prende vita e si perfeziona all'interno del gruppo, unico "luogo" in cui l'allievo può sperimentare una relazione autentica.
E’ una professione riconosciuta?
Le nuove indicazioni strategiche per l’utilizzo didattico delle attività teatrali a scuola a.s. 2016-2017 presentate a Roma il 16 marzo 2016 in relazione alla Legge 13 luglio 2015, n. 107, la c.d. “Buona Scuola” crea l’occasione storica per ri-pensare all’educazione teatrale e al suo rapporto con la scuola di ogni ordine e grado. La prima grande novità sono appunto le indicazioni strategiche nelle quali il legislatore pone l’accento sul rapporto tra l’attività didattica e quella teatrale.
Con le nuove indicazioni ministeriali l’Educazione alla Teatralità è entrata definitivamente a far parte dell’offerta didattica delle scuole italiane di ogni ordine e grado facendogli ottenere piena cittadinanza nel bagaglio formativo degli studenti.
Perché un percorso di questo tipo?
La fruizione e la pratica teatrale possano contribuire fortemente allo sviluppo e al rinforzo delle capacità intellettive e critiche dell’individuo, all’arricchimento delle sue emozioni, offrendo nuove occasioni che stimolano il suo bisogno espressivo in situazioni di partecipazione e di collaborazione sociale.
L’attività teatrale, infatti, rivela attitudini potenziali degli individui, li accomuna, li conduce all’aiuto reciproco, promuove il senso sociale; essa favorisce la libera espressione della persona e soprattutto, le capacità di rispondere in modo creativo agli stimoli prodotti dall’ambiente culturale in cui vive.
L’Educazione alla Teatralità parte dalla convinzione che ogni individuo ha una propria preziosa pre-espressività naturale che lo caratterizza in modo particolare, della quale, però, non tutti hanno coscienza. Durante il laboratorio viene incoraggiata la ricerca personale. Alla base della metodologia utilizzata nel percorso vi sono comportamenti che favoriscono questa ricerca: evitare l’assunzione di atteggiamenti standard, far scoprire al singolo le sue capacità, astenersi dall’esprimere valutazioni, accogliere ogni punto di vista, valorizzare tutti i linguaggi, modificare la tendenza alla passività, evitare ogni processo imitativo.
L'esperienza teatrale ha come obiettivo l'individuo, ma avviene nella relazione; è un’occasione per la conquista di sé, ma anche spazio di costruzione di rapporti significativi volti a rinforzare l'identità di gruppo, a stimolare la conoscenza reciproca, la condivisione, la cooperazione, la valorizzazione dell’eterogeneità e delle diversità; è un percorso individuale in un lavoro di gruppo.
Vi è restata qualche curiosità o volete sapere come avere ulteriori informazioni?
Scrivetemi qui e sarò felice di rispondervi.
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