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La mia storia

Io sono Cristina Malavolta e sono follemente innamorata delle belle storie raccontate bene.

Un circolo vizioso nel quale sono caduta da piccola. Ero probabilmente una bambina con un bisogno extra di essere ascoltata, ma la famiglia numerosa non mi ha consentito di esserlo abbastanza. Così ho imparato a starmene zitta e ad ascoltare tanto, a guardare tanto con questi due occhioni blu che mi ritrovo.

Il diploma di ragioniera, qualche anno più avanti, sembrava aver segnato il destino lavorativo.

Ma in realtà, mentre firmavo il primo contratto a tempo indeterminato come impiegata, completavo anche il form di iscrizione all’università. Studente non frequentante perché avevo voluto scegliere il percorso migliore, all’epoca, in comunicazione e marketing, quello dello IULM. Toccava guadagnare in contemporanea per poterlo frequentare.

Con il senno di poi posso riconoscere di aver avuto una visione chiara e precisa, all’epoca.

Nel dubbio, ho guardato altrove per un po’ di anni: ci sono stati tanti lavori, due relazioni importanti, Londra, dieci anni di teatro, il Cammino di Santiago, una militanza devota al mondo dell’associazionismo culturale e la convinzione che il mio ruolo fosse dietro le quinte.

Ma poi è successa una cosa. Il 4 febbraio 2019, in un freddo lunedì mattina, ho fatto senza speranze il test di gravidanza e ho scoperto che sarei diventata mamma.

Ve lo racconto perché penso sia stato quello l’inizio della svolta, la pandemia ha fatto il resto.

Drogata dalla quantità di ossitocina che il mio corpo produceva, ho cominciato a far venire a galla quello che era importante per me:

per tutta la vita mi ero nutrita di storie e avevo trasformato in storia, in esperienza, ogni progetto che era passato tra le mie mani.

Dal 2019 ho scelto di seguire la cosa in cui credo: le belle storie raccontate bene cambieranno il mondo e lo inonderanno di energia positiva. L’ho fatto studiando tanto, facendo esperienze e decidendo di dedicarmi alla libera professione.

Quella bambina poco ascoltata ora ha una pargola che ha appena iniziato a parlare e lo fa in continuazione, ha un compagno che con la “storia” ha una liason tanto stretta da farla diventare il suo mestiere, e incontra giornalmente tante donne che fremono dalla voglia di raccontare al mondo il loro valore.

Potrei chiedere di più?

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