Non è solo deformazione professionale. Io considero veramente i social come un’opportunità. Un canale con potenzialità uniche.
Mi sono ritrovata però spesso, in questi giorni di pausa, a skippare tante stories senza farmi mai rapire da qualcosa di interessante. Non è andata meglio neppure con i post.
Il risultato è che non ho postato nulla nemmeno io. Per questa dilagante ansia da prestazione. Questa volontà di ritornare a pubblicare solo se hai qualcosa di utile, di interessante, di divertente da dire.
Oggi ho ascoltato un talk TED illuminante.
La speaker è Susan Horowitz Cain, una scrittrice e docente americana autrice del libro “Quiet: Il potere degli introversi in un mondo che non può smettere di parlare”.
Se è vero che quasi metà della popolazione è introversa, non suscita forse ansia perenne la modalità estroversa e a volte forzata con cui i profili social vengono alimentati oggi?
I social come le scuole e i luoghi pubblici in generale, sono pensati per gli estroversi e per il loro bisogno di stimoli.
Ma perché non immaginare un altro modo più tranquillo e informale ma altrettanto utile e piacevole di utilizzarli?
Per me la cosa fondamentale, anche nella gestione dei contenuti sui social, è l'autenticità.
Lo ripeto fino allo sfinimento alle persone con le quali lavoro. Esserci è fondamentale, raccontarsi è fondamentale, ma senza forzature o tentativi caricaturali.
Quel che aggiungerò, d’ora in avanti, sarà ribadire che non è necessario essere estroversi.
Grazie Susan!
Riporto sotto il video completo e vi consiglio di guardarlo tutto.
Per capire la differenza tra introverso e timido ad esempio. O anche solo per riconoscersi.
Attivate i sottotitoli in italiano cliccando sulla relativa icona alla base del video stesso.
Concludo con la sua battuta finale, precisa e perfetta:
abbiate il coraggio di parlare dolcemente ❤️
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