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Effetto Zeigarnik

Vi racconto una storia, quella della psicologa lituana Bijuma Zeigarnik.

All’epoca viveva a Vienna ed era solo una studente universitaria che frequentava spesso i ristoranti.

Piacevoli serate durante le quali si intratteneva a parlare, non solo con gli amici, ma anche con i camerieri.

Aveva una grande curiosità: quale era il trucco per non dimenticare le comande e le incessanti richieste dei clienti?

Parlando con loro scoprì che tendevano a dimenticare velocemente gli ordini presi e completati , mentre ricordano alla perfezione gli ordini da evadere.

Decise di indagare.


Riunì un gruppo di camerieri e fece fare loro degli esercizi. Il risultato fu lo stesso.

Venivano dimenticati velocemente gli esercizi completati e mentre ricordavano bene quelli pendenti.


Ulteriori studi ed esperimenti portarono poi alla definizione di quel che chiamiamo anche oggi Effetto Zeigarnik: l’essere umano tende a ricordare di più le cose completate rispetto a quelle non completate.


Le cose in sospeso creano una tensione e quella tensione ce le fa ricordare meglio.

Da qui a soap opera e serie televisive il passo è breve.

La volontà è quella di aprire sempre delle mini storie per indurre chi legge o vede il contenuto, a ricercare il finale. Per tenerlo incollato.


Quindi, se da un lato è una consapevolezza che vi può aiutare nell’organizzare i contenuti, dall’altro prendete anche atto del fatto che tendiamo a dare tanta importanza alla lista delle cose non fatte dimenticando velocemente i task completati.

Ma ogni tanto fa bene celebrare velocemente i piccoli successi, prima che il nostro cervello si prodighi ad archiviarli.


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